Come prendersi cura delle Orchidee (Dendrobium, Phalaenopsis, Cymbidium)
Quella delle Orchidaceae è una famiglia davvero numerosa: include circa 28.000 specie a distribuzione quasi cosmopolita ad eccezione dei deserti e dell'areale antartico.
Diverse specie di orchidee sono attualmente a rischio di estinzione a causa ad esempio della perdita di habitat, della diminuzione o scomparsa degli impollinatori e della raccolta da parte dell'uomo e sono dunque protette.
Anche sul territorio italiano sono presenti diverse specie di orchidee, e sono specie per cui vige il divieto di raccolta.
Le orchidee che si tengono in casa sono specie epifite, di provenienza tropicale.
la mia Phalaenopsis con fiore e boccioli
Botanica
La famiglia delle Orchidaceae include circa 28.000 specie di piante erbacee perenni a distribuzione pressoché cosmopolita.
Possono vivere come epifite, cioè su altre piante (soprattutto le specie tropicali) oppure abitare negli ambienti di prateria, di margine o di bosco.
I fiori hanno una caratteristica struttura alata, con un perianzio di tre petali inferiori e tre sepali superiori. Uno dei petali è modificato a labello ed ha la funzione di attrarre gli impollinatori. Colorazione, dimensioni e forma dello sperone sono diversi a seconda della specie. Il fiore subisce una torsione di 180° detta resupinazione, che porta in posizione superiore il sepalo anteriore ed in posizione inferiore il petalo posteriore.
Il fiore possiede un gineceo ed un androceo riuniti in un corpo colonnare detto ginostemio, a volte prolungato in un rostello.
Il polline è agglutinato in masse dette pollinodi, caratterizzati da una base molto appiccicosa per aderire alla testa dell'insetto impollinatore, che può così trasportarlo su un altro fiore.
Le foglie sono intere, possono assumere una forma un po' diversa a seconda della specie ed hanno una disposizione alternata, raramente opposta. Soprattutto nelle specie terrestri possono formare rosette basali ed essere inguainate alla base. Nelle specie saprofitiche le foglie possono essere ridotte a scaglie, in quanto il nutrimento viene assorbito dalla pianta principalmente con l'alimentazione saprofita.
Le specie tropicali, come già accennato, hanno generalmente radici aeree che si sviluppano alla base delle foglie o in mezzo ad esse e possono essere adattate ad una vita saprofitica od epifitica.
Nelle radici aeree è presente un tessuto di uno o più strati costituito da cellule morte piene d'aria che forniscono una protezione meccanica ed una sorta di "isolamento". La parte terminare delle radici non ha questo tessuto ed è colorata di verde dai cloroplasti: solo questa parte è capace di assorbire acqua dall'umidità atmosferica, anche se non è l'unico metodo che utilizza la pianta per rifornirsi di acqua.
Siccome solo alcune specie tropicali sono commercializzate mentre molte altre specie, tra cui quelle mediterranee ed europee, sono protette (fortunatamente), vedremo le caratteristiche di coltivazione per i tre generi maggiormente commercializzati.
Dendrobium e Phalaenopsis sono adatte ad una coltivazione in casa, mentre il genere Cymbidium può essere coltivato all'aperto nelle zone con un clima idoneo e posizionato in un ambiente riparato.
Siccome le radici di queste piantine tropicali, dalla vita epifita, sono "abituate" ad essere esposte all'aria ed alla luce, evitate i vasi dai bordi alti che non fanno uscire un po' le radici. In alternativa usate vasi di vetro.
Le foglie non vanno tagliate: devono cadere da sole (anche perché costituiscono una riserva idrica per la pianta).
Possono vivere come epifite, cioè su altre piante (soprattutto le specie tropicali) oppure abitare negli ambienti di prateria, di margine o di bosco.
I fiori hanno una caratteristica struttura alata, con un perianzio di tre petali inferiori e tre sepali superiori. Uno dei petali è modificato a labello ed ha la funzione di attrarre gli impollinatori. Colorazione, dimensioni e forma dello sperone sono diversi a seconda della specie. Il fiore subisce una torsione di 180° detta resupinazione, che porta in posizione superiore il sepalo anteriore ed in posizione inferiore il petalo posteriore.
Il fiore possiede un gineceo ed un androceo riuniti in un corpo colonnare detto ginostemio, a volte prolungato in un rostello.
Il polline è agglutinato in masse dette pollinodi, caratterizzati da una base molto appiccicosa per aderire alla testa dell'insetto impollinatore, che può così trasportarlo su un altro fiore.
Le foglie sono intere, possono assumere una forma un po' diversa a seconda della specie ed hanno una disposizione alternata, raramente opposta. Soprattutto nelle specie terrestri possono formare rosette basali ed essere inguainate alla base. Nelle specie saprofitiche le foglie possono essere ridotte a scaglie, in quanto il nutrimento viene assorbito dalla pianta principalmente con l'alimentazione saprofita.
Le specie tropicali, come già accennato, hanno generalmente radici aeree che si sviluppano alla base delle foglie o in mezzo ad esse e possono essere adattate ad una vita saprofitica od epifitica.
Nelle radici aeree è presente un tessuto di uno o più strati costituito da cellule morte piene d'aria che forniscono una protezione meccanica ed una sorta di "isolamento". La parte terminare delle radici non ha questo tessuto ed è colorata di verde dai cloroplasti: solo questa parte è capace di assorbire acqua dall'umidità atmosferica, anche se non è l'unico metodo che utilizza la pianta per rifornirsi di acqua.
Siccome solo alcune specie tropicali sono commercializzate mentre molte altre specie, tra cui quelle mediterranee ed europee, sono protette (fortunatamente), vedremo le caratteristiche di coltivazione per i tre generi maggiormente commercializzati.
Dendrobium e Phalaenopsis sono adatte ad una coltivazione in casa, mentre il genere Cymbidium può essere coltivato all'aperto nelle zone con un clima idoneo e posizionato in un ambiente riparato.
Siccome le radici di queste piantine tropicali, dalla vita epifita, sono "abituate" ad essere esposte all'aria ed alla luce, evitate i vasi dai bordi alti che non fanno uscire un po' le radici. In alternativa usate vasi di vetro.
Le foglie non vanno tagliate: devono cadere da sole (anche perché costituiscono una riserva idrica per la pianta).
Sole
| Necessita di ambienti molto luminosi ma non va esposta ai raggi diretti del sole, che soprattutto nelle ore più calde possono "scottare" le foglie. |
Temperatura
| Amano gli ambienti caldi ed umidi, la temperatura tra i 20 ed i 25 gradi è l'ideale ma sopravvivono anche con temperature un po' fuori da questo range. Le specie che vivono bene in casa temono gli spifferi d'aria freddi. Non posizionare in prossimità di caloriferi per evitare che l'aria sia troppo secca. Il genere Cymbidium può tollerare anche una temperatura bassa (sui 4) per un breve periodo. In autunno occorre tenerlo a circa 10 per favorire la produzione dello stelo fiorale. Dendrobium e Phalaenopsis emettono stelo fiorale anche senza "sbalzo" termico. |
Irrigazione
|
Quando le radici diventano particolarmente argentate, con acqua demineralizzata.
Possiamo vaporizzare le foglie anche ogni giorno, sempre con acqua demineralizzata (l'acqua calcarea può nuocerle). Evitare il ristagno, che può portare le foglie alla marcescenza facendo morire la pianta. |
Concimazione
Terreno
|
Ogni 20 giorni circa possiamo dare un po' di concime liquido per orchidee alla nostra piantina, vaporizzandolo sulle radici.
Controllate sulla confezione del concime eventuali diluizioni. Il terreno deve essere molto soffice e non coprire tutte le radici, e deve essere caratterizzato da pezzetti di corteccia con torba o sfagno o pezzettini di fibra di cocco. Rinvasare ogni due anni in un vaso un pochino più grande. |
Riproduzione
|
Per divisione degli pseudobulbi o prelevando i polloni.
|
la mia Phalaenopsis con fiore e boccioli
Link utili e fonti:"Guida pratica alle piante da interno" (F. Bailey, Z. Allaway)
Mia tesi di laurea triennale in scienze naturali sulla biologia riproduttiva di alcune Orchidaceae
Vivaio scariot
Giardinaggio.it
Wikipedia
0 commenti